Episode Transcript
[00:00:00] Speaker A: Unigiradio ha partecipato al Festival della Comunicazione di Camogli, con noi ai nostri microfoni abbiamo Sara Baldassari, che ha partecipato con Lo's Pitch, Nuovi Alimenti e Mangimili al Mare, il progetto Nova Foodies. Se la tua ricerca fosse una playlist, quali sarebbero i tre brani che raccontano il tuo percorso fino a qui, il futuro che ti immagini e il cuore del tuo lavoro?
[00:00:21] Speaker B: Allora, io nasco negli anni 70 del secolo scorso, quindi diciamo che la mia playlist è un po' datata. Comunque, il mio percorso fino qui potrebbe essere forse condensato in un verso di Rocketman di Elton John che dice, In all the science I don't understand. Perché in effetti il lavoro di ricercatore è un po' questo, cioè partire da un'evidenza, da un dato, da qualcosa che non si comprende, iniziare a lavorarci, fare esperimenti per replicarlo, modificare le condizioni, per vedere che impatto hanno sull'esito, sul risultato, infine trovare la risposta che spesso è la condizione migliore per arrivare a un certo esito. Nel mio caso io sono un tecnologo farmaceutico, significa realizzare una formulazione che porti la giusta quantità di principio attivo nel giusto arco di tempo, possibilmente solo dove realmente serve. In questo periodo stiamo lavorando a una formulazione di nanoparticelle biomimetiche che risultano essere efficacemente internalizzate e selettivamente internalizzate da cellule tumorali e quindi capire il meccanismo di questa internalizzazione selettiva ci potrà poi aiutare migliorare la formulazione e renderla più efficace. Il futuro dell'attività di ricerca mio, ma soprattutto del gruppo di lavoro di Tecnology di cui faccio parte, forse può essere descritto dal titolo di un brano di David Bowie che è Where are we now? Perché in effetti è questo un po' il quesito che un ricercatore si deve porre, cioè da dove si parte in relazione alla conoscenza di un determinato fenomeno e soprattutto anche da dove si parte in termini di risoluzione di un problema che nel nostro caso sono patologie che richiedono i trattamenti efficaci e con minimo impatto sulla qualità di vita dei pazienti. Diciamo che noi come Technology nel nostro piccolo possiamo provare a sviluppare nuovi sistemi di veicolazione di principi attivi che siano intelligenti, selettivi, magari anche personalizzati sulla base delle caratteristiche del paziente. Una nostra linea di ricerca riguarda per esempio dei sistemi gastrointentivi che rimangono nello stomaco a lungo rilasciando piano piano il principio attivo in essi contenuto. Quindi siamo partiti dalla consapevolezza della necessità di pazienti affetti da ulcera gastrica o carcinoma gastrico di avere questo rilascio localizzato. Siamo partiti da una tecnologia che avevamo già sviluppato e caratterizzato, quindi questo è stato il nostro where are we now e da lì siamo andati a modificare la tecnologia per adattarla alle necessità dei pazienti. Per quanto riguarda il cuore del nostro lavoro Di technology forse potrebbe essere espresso citando un verso di One More Light di Linkin Park quando dice Who cares if one more light goes out in a sky of a million stars? che è un verso doloroso che sottolinea il fatto che per esempio per tutti noi che lavoriamo nell'ambito farmaceutico la quotidianità vuol dire avere a che fare anche con patologie rare, con patologie non molto diffuse ma sempre tenendo conto che ogni paziente ha diritto ad avere accesso a cure efficaci e sicure. Noi in questo periodo stiamo lavorando su glioblastoma che è un tumore non molto frequente relativamente raro, ma comunque molto severo e molto aggressivo. Quindi la nostra speranza è di riuscire a dare anche un minimo contributo al miglioramento della conoscenza di questo tumore e dei trattamenti a disposizione per i pazienti.
[00:03:40] Speaker A: Ti ringraziamo per essere stata qui con noi. Buona giornata.
[00:03:44] Speaker B: Grazie a voi.