Episode Transcript
[00:00:00] Speaker A: Siamo qui con Claudio Pezzilli e volevamo chiederti, se la tua ricerca fosse una playlist, quali sarebbero i tre brani che raccontano il tuo percorso fino a qui, il futuro che immagini e il cuore del tuo lavoro?
[00:00:10] Speaker B: Buongiorno a tutti, come ha anticipato Nicolò, sono Claudio Pezzilli. Sono una dottoranda di Scienze e Tecnologie del Mare presso l'Università di Genova e, benché la mia carriera sia, diciamo, agli inizi, penso di poterla descrivere con un, diciamo, all'inizio della mia carriera, del mio percorso fino qua, con il brano che può essere un po' demoralizzante, forse, se detto così, che è Stress Out dei Twenty One Pilots. che in realtà però è un brano che parla dello stress, del diventare adulti, dell'iniziare un percorso magari, della paura anche del giudizio degli altri eventualmente durante questo percorso, secondo me riflette molto quello che è un po' il mondo della ricerca, no? Anche la fretta di dover pubblicare, la fretta di doverci stare dietro, perché comunque è un settore in cui il precariato, bene o male, anche troppo presente e quindi insomma credo che sia una canzone che un po', non so, dedica ai ricercatori, ai giovani ricercatori che cercano di entrare in questo mondo che comunque è molto molto difficile, a volte è davvero sfidante e nulla questo e poi secondo me è anche molto molto azzeccata nell'ambito delle tematiche ambientali di cui mi occupo io proprio perché purtroppo soprattutto nella ricerca in Italia le tematiche generano stress, questo tipo di tematiche genera stress perché ovviamente ricercare qualcosa in ambito ambientale, dall'ecologia, ma anche magari a tutto l'aspetto, se vogliamo, di produzione proprio. Per esempio io, appunto, al Festival della Comunicazione ho parlato di l'utilizzo delle alghe per produrre qualcosa, per generare qualcosa. E secondo me questa cosa in Italia è ancora vista molto diciamo in modo molto non so come dire siamo ancora un po' indietro forse come paese da questo punto di vista per raccettare proprio quello che è l'importanza dell'ambiente che ci circonda, della natura e della biodiversità in sé. L'altra canzone sempre diciamo questo periodo di vita ma che secondo me è un po' un leitmotiv di tutta la carriera l'universitario della ricerca in generale, credo che sia più per il titolo che per il contenuto, non me lo so spiegare di Tiziano Ferro, perché credo che sia un po' alla base della ricerca, no? Avere un risultato, magari è un po' frustrante non sapersi spiegare il motivo di questo risultato, però è anche molto utile proprio per continuare la ricerca, no? Non te lo sai spiegare, quindi continui a investigare, ed è proprio, secondo me, la base della ricerca. Per quanto riguarda, diciamo, l'aspetto del mio futuro, il brano che mi sento un po' mio è sicuramente l'anno che verrà di luce o dalla, sperando che, insomma, ci sia effettivamente un futuro più rose dal punto di vista della ricerca, ma in generale anche come, insomma, stabilità e, insomma, nel percorso credo che poi alla fine si arrivi a un filo conduttore di tutto il tuo viaggio e tu continui magari a non so, a riuscire a proseguire in questo viaggio nel modo migliore per te, poi ti si apre un mondo forse, no? Ci sono tutte le soddisfazioni della tua attività che poi in qualche modo ti ritornano. E infine, per quanto riguarda le mie tematiche di ricerca, appunto, se devo pensare a una domanda che un po' racchiude il cuore del mio lavoro, mi viene in mente la canzone di Sergio Endrigo che è Ci Vuole un Fiore. che è un po' una canzone per bambini, forse, però effettivamente spiega molto bene l'importanza della natura per fare qualunque cosa, quindi credo che nel mio settore, soprattutto nella parte, diciamo, inerente al restauro ecologico, quindi, insomma, l'importanza degli ecosistemi e l'importanza di conservarli e, in caso necessità, restaurarli, credo che sia proprio un po' una canzone che, benché forse per molto giovani, dia una spiegazione perfetta di quello che è l'importanza della natura.
[00:03:33] Speaker A: Come spiegheresti questo tuo percorso di ricerca appunto a un giovane studente curioso? A raccontargli il viaggio che ti ha portato fino a qui, il sogno che insegui e l'ambito in cui stai cercando di lasciare il tuo segno?
[00:03:45] Speaker B: Come ho accennato prima, la mia carriera universitaria è davvero breve. Sono due anni più o meno che lavoro nel settore e quindi forse non ho granché da insegnare o da raccontare a qualcuno che sta iniziando il suo percorso. Però posso dire che per ora forse paragonerei il mio percorso a quello che possono essere dei mattoncini Lego, no? Quindi io ne ho tanti, per chi è nel corso della mia vita magari ne ho presi abbastanza e con questi tanti posso creare, lo so. castello delle bambole ma posso creare anche la nave dei pirati e a seconda di quello che è il percorso che inizio che insomma dell'occasione del periodo dell'anno del tuo amore puoi costruire qualcosa di diverso ad esempio io mi ricordo che per la mia tesi magistrale durante tutto il mio percorso universitario ero una grande fan del bentos che è quel comparto gli organismi animali e vegetali che vivono in prossimità del fondale marino no? Comunque lungo le coste quindi che stanno attaccati o vivono proprio in prossimità come possono essere alghe, piante, coralli, stelle marine, ricci di mare, e diciamo che era una grande fan di questo e soprattutto di questi organismi in ambiente mediterraneo. Poi però, per un'occasione o per un'altra, mi è arrivata ecco, diciamo, questa proposta di tesi in Portogallo, quindi sull'oceano Atlantico, sullo zooplankton, che sono questi organismi, vabbè, nel mio caso erano molto piccoli, che vivono nella colonna d'acqua, quindi non sul fondale, e sulle microplastiche, che non c'entrano niente con gli animali o i vegetali. Quindi diciamo che quel percorso comunque l'ho vissuto molto bene, quindi in quel caso avevo costruito qualcosa con i miei mattoncini, che però è diverso da quello che avevo immaginato e da quello che poi ho costruito dopo, perché entrando qua all'Università di Genova adesso lavoro sui vegetali marini, in generale su macroalghe e piante, che sono totalmente diverse da quello che ho fatto nella mia tesi magistrale, e che però mi emozioni e mi piace allo stesso modo, quindi diciamo ho un po' ricostruito quello che era il pezzo lego definitivo che avevo pensato all'inizio.
[00:05:34] Speaker A: La capacità di sapersi adattare e trovare nuove soluzioni.
[00:05:38] Speaker B: Esatto, senza però farsi demoralizzare. C'è un po' una trasformazione, non è.
[00:05:41] Speaker A: Per forza una metamorfosi.
[00:05:42] Speaker B: Esatto, esatto.
[00:05:44] Speaker A: Va bene, ti ringraziamo.
[00:05:45] Speaker B: Grazie mille a voi.
[00:05:46] Speaker A: Speriamo di riaverti prossimamente nei nostri microfoni.
[00:05:49] Speaker B: A presto.